La chiamate “autostrada dell’informazione?”

I’m a senior at Cesar Chavez high in San Francisco’s sunny Mission district, and that makes me one of the most surveilled people in the world. My name is Marcus Yallow, but back when this story starts, I was going by w1n5t0n. Pronounced “Winston.”
Not pronounced “Double-you-one-enn-five-tee-zero-enn” — unless you’re a clueless disciplinary officer who’s far enough behind the curve that you still call the Internet “the information superhighway.” I know just such a clueless person, and his name is Fred Benson, one of three vice-principals at Cesar Chavez. He’s a sucking chest wound of a human being. But if you’re going to have a jailer, better a clueless one than one who’s really on the ball.
È l’incipit del libro Little Brother (in Italia tradotto con “X”) di Cory Doctorow uno dei commentatori e blogger di maggior successo nel campo della libera circolazione delle idee nella rete.
Il libro racconta la storia di un tredicenne che riesce ad eludere l’asfissiante sorveglianza tecnologica della scuola per finire poi in guai ancora peggiori. Un romanzo che ha consacrato Cory tra i grandi autori contemporanei della “semi-fantascienza”. Quasi tutto quello che si trova nel libro infatti già esiste ed è disponibile. Una dura denuncia della violenza e della violazione della privacy da parte dei governi e delle istituzioni.
Potete leggerlo gratuitamente scaricandolo da questo indirizzo oppure leggerlo comodamente in italiano ordinandolo scontato del 70% a questo indirizzo.