La lista nera di siti inaccessibili

Una volta si diceva “riceviamo e volentieri pubblichiamo”. In questo caso condivido al 100% il contenuto della lettera che mi è stato chiesto di diffondere.
Ecco, ci siamo, dopo un impegnativo periodo di lavoro il servizio “Ti tengo d’occhio” è finalmente on-line.
Da oggi l’accessibilità è una questione che riguarda tutti.
Sono passati circa due mesi da quando la mia scuola, l’Istituto Tecnico “Costa” di Lecce, ha annunciato la mia intenzione di creare “Ti tengo d’occhio” per denunciare pubblicamente programmi e siti poco o per nulla accessibili, ovvero programmi e siti che non possono essere utilizzati dalle persone non vedenti attraverso le tecnologie assistive (screen readers, barre Braille, ecc.). Oggi quell’annuncio si è trasformato in un servizio reale ed è consultabile da chiunque su www.titengodocchio.it .
Mi presento, sono Vincenzo Rubano, ho 17 anni e, come già detto, sono uno studente del Costa. Sono non vedente ed è ormai da tempo che ho deciso di condurre una mia personale lotta spietata all’inaccessibilità. Tutto è iniziato un anno fa con la mia partecipazione all’iniziativa “M’illumino di meno” di Caterpillar su Radio 2. Allora attivai un sondaggio on-line denominato “M’illumino di meno …ma ci vedo di più” con lo scopo di raccogliere informazioni sullo stato dell’arte dell’accessibilità in Italia. Dato il grande successo dell’idea e le numerose esortazioni a continuare a combattere questa battaglia, ho deciso di alzare il tiro creando, appunto, “Ti tengo d’occhio”, uno strumento di denuncia, di sensibilizzazione e di sollecitazione che ha lo scopo di rendere l’accessibilità una questione che riguarda tutti.
Il cuore del progetto, raggiungibile all’indirizzo www.titengodocchio.it, prevede la redazione di quella che ho chiamato la “Blind List” (parafrasando la black list), ossia una vera e propria lista nera di programmi e siti poco o per nulla accessibili. Il funzionamento della Blind List è piuttosto semplice: ogni volta che riterrò un programma o un sito poco accessibile (che scopro da me o che mi sarà segnalato) sarà redatto un “report”, ovvero una scheda descrittiva dei problemi che ho riscontrato. I report non saranno testi ad alto contenuto tecnico, riservati soltanto agli “addetti ai lavori”, ma, al contrario, saranno dei testi accessibili a chiunque. I report potranno inoltre essere liberamente commentati, così che ogni visitatore di “Ti tengo d’occhio” possa esprimere la sua opinione o aggiungere di suo. Nella Blind List potranno rientrare tutti i siti Internet e le applicazioni disponibili per Windows, per IOS (il celebre sistema operativo presente sugli “iDevices”, dispositivi come iPhone, iPad e iPod Touch) e per Mac OS X (il sistema operativo dei computer Macintosh).
La “caccia” a programmi e siti inaccessibili è aperta a 360 gradi. Chiunque dovesse imbattersi in questo genere di ostacolo potrà segnalarlo sul mio sito compilando semplicemente l’apposito modulo. Oltre a dare risalto alle segnalazioni degli utenti, che verificherò personalmente prima di scrivere il “report”, mi impegnerò anche a cercare di contattare gli sviluppatori dei programmi e dei siti segnalati, in maniera tale che possano prendere consapevolezza di ciò che è stato riscontrato e (mi auguro) possano porvi rimedio. Naturalmente, se questo dovesse accadere, ossia che gli sviluppatori si adopereranno affinché i problemi vengano risolti, sarà mia cura segnalare l’avvenuta modifica ed elogiare la sensibilità dimostrata.
L’accessibilità universale, ovvero la garanzia che tutti i contenuti presenti su Internet siano fruibili da chiunque, non è una “feature” opzionale, da implementare se e quando lo sviluppatore lo ritenga opportuno. E’ un diritto di tutti i non vedenti ed è un dovere per programmatori e progettisti. Fino ad oggi era difficile venire a conoscenza di prodotti inaccessibili, ma ora, con “Ti tengo d’occhio”, si apre uno scenario completamente nuovo e disponibile a tutti.

Perché tanto fervore da parte mia su questo tema? Perché, a mio avviso, creare un sito o un programma inaccessibile è, prima di ogni altra cosa, una vera e propria discriminazione.
E se poi pensiamo che sia bastata una specifica legge per far sì che tutti i siti delle pubbliche amministrazioni siano accessibili stiamo sbagliando di grosso. Ed il caso Istat lo dimostra!
Già, perché persino il sito predisposto per la compilazione on-line dei dati relativi al censimento della popolazione Italiana era inaccessibile. E, nonostante alcuni esperti del settore abbiano segnalato il problema, nessuno ha mosso un dito per risolverlo. Ecco, questo è un tipico esempio di sito degno di cadere nella …Blind List. Ho infatti scritto uno specifico report per questo caso e l’ho intitolato: “Quando innovazione è sinonimo di discriminazione”.
Ora, però, quello di cui questo nuovo servizio ha bisogno è la diffusione dell’informazione ed è per questo che scrivo a Voi giornalisti e operatori dei media affinché “Ti tengo d’occhio” possa raggiungere il maggior numero di persone possibili, soprattutto i non vedenti e gli ipo-vedenti, in maniera tale che sappiano che da oggi lo strumento per denunciare questo genere di “discriminazioni” c’è ed è alla portata di tutti.
Informo inoltre di aver attivato anche sui maggiori social network (Facebook e Twitter) pagine e profili utili al raggiungimento degli obiettivi.
Grazie per la gentile attenzione e per la cortese pubblicazione.

Riferimenti utili:
Sito di “Ti tengo d’occhio”: www.titengodocchio.it
Il “caso” del Censimento Istat: www.titengodocchio.it/blind-list/censimento-istat-quando-innovazione-sinonimo-di-discriminazione
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