La mente è come un paracadute. Non serve se non sei in alto

paracaduteI social network hanno messo le ali alle citazioni, specialmente se attribuite a personaggi famosi, o che sollecitano la fantasia. Personaggi positivi, simboli di intelligenza e cultura. È il caso del genio per eccellenza, con quella punta di follia e l’aspetto da scienziato pazzo che è stato, ed è presente, nell’immaginario collettivo: Albert Einstein. A lui vengono variamente attribuite centinaia di frasi ad effetto, spesso estrapolate da contesti del tutto innaturali, spesso licenze del traduttore. Molto più spesso inventate di sana  pianta.

È il caso della frase “La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre” Wikiquote la attribuisce ad Albert Einstein (1879 – 1955) citando come fonte Focus Storia, n. 63, gennaio 2012, p. 77 ma sempre Wikiquote la attribuisce pure a Frank Zappa (1940 – 1993) questa volta la fonte è Il Mattino, 14 maggio 2010, p. 25 [sic] ma anche a Thomas Robert Dewar (1864 – 1930) produttore di whisky citato in Simon Singh, Edzard Ernst, Aghi, pozioni e massaggi, Rizzoli, 2008.

Ma la stessa frase la troviamo anche nel film Charlie Chan – Il terrore del circo (Charlie Chan at the circus) del 1936 nell’edizione italiana.

Charlie Chan at the Circus

E allora chi l’ha detta per primo?

Tutte le attribuzioni, i riferimenti incrociati, portano a Thomas Robert Dewar.

La frase originale è “Minds are like parachutes: they only function when open” e la parola definitiva la mette Connie Robertson nel suo Dictionary of quotations del 1998, la vera Bibbia delle citazioni.

Thomas Robert Dewar non c’entra nulla: il riferimento giusto è James Dewar (1842 – 1923) fisico e chimico inglese al quale è stato intitolato pure un cratere lunare.

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