Lo studente deve sapere

Sono due le cose che uno studente che si iscrive al primo anno dell’università deve sapere: che in Italia gli ausili didattici digitali sono usati pochissimo e la seconda cosa è che dovrà imparare subito ad arrangiarsi per organizzare lo studio personale magari con i colleghi.
L’università italiana soffre di una arretratezza culturale e tecnologia notevolissima. Sono pochi i corsi, tutti sperimentali e tutti sviluppati per buona volontà dei singoli docenti, che stanno sperimentando supporti alla didattica tradizionale.
Sarebbe normale che le lezioni frontali fossero affiancate dalla distribuzione (in contemporanea) delle slide presentate e magari dai podcast delle lezioni stesse. Questo di norma non succede, non solo ma spesso gli stessi studenti registrano decine di volte contemporaneamente le lezioni e le “sbobinano” singolarmente.

Senza perderci in qualche modello andragogico, possiamo migliorare le capacità di apprendimento anche soltanto rivedendo e riascoltando le lezioni stesse.
Se l’università non si muove gli studenti dei singoli corsi possono fare di più. La cosa più semplice e coinvolgente è quella di utilizzare un social network (come Facebook, ma non è l’unico, anche se deve avere una buona gestione dei gruppi) e creare delle aggregazioni di studio sui singoli corsi. In questo modo gli studenti potranno aderire (magari dopo aver appeso alla porta dell’aula l’indirizzo del gruppo) ed essere tutti coinvolti. La seconda cosa da fare è registrare le lezioni (ricordate sempre di chiedere il permesso perché alcuni docenti non gradiscono o perché temono che gli studenti non vadano a lezione disponendo della registrazione o perché non vogliono rischiare di essere giudicati da altri colleghi…) e renderle disponibili in podcast. Per la condivisione delle slide (o delle foto di quanto scritto alla lavagna) si possono usare strumenti come Dropbox, Box.net,. Per le slide si può usare SlideShare, Scribd, DocStoc o lo specialistico WePapers. Gli strumenti per imparare meglio e più velocemente ci sono, basta solo organizzarsi.
Dimenticavo: leggetevi questo post per sapere cosa rispondere a quei prof che…