Chi può controllarti su Facebook

Girano, ormai da anni, bufale sulla possibilità che polizie, enti, istituzioni possano controllare quello che viene fatto in Facebook da parte degli utenti. Più di recente sono comparse ridicole dichiarazioni, spiegate bene da Massimo Melica, che metterebbero al riparo da tali attività. Oltre alla palese ingenuità e ignoranza di chi le posta, e di cui si potrebbe parlare a lungo, esce evidente la paura di essere in qualche modo spiati. Paura decisamente diffusa vista l’abbondanza dei messaggi dovuta a incomprensione  fraintendimento sull’uso dello strumento. Le cose non stanno così e qui trovate una chiara spiegazione di perchè il Ministero degli Interni non possa controllare i social network. Facebook, come tutti i social network, va inteso sempre come “pubblico”. Anche se si ha un profilo chiuso nulla impedisce che un contatto faccia una copia dei messaggi o delle foto e poi li pubblichi in contesti diversi.  Ecco come funziona realmente dalla stessa voce di Facebook.

Requisiti per i procedimenti legali negli Stati Uniti (fonte)

Rilasciamo dati registrati per gli account solo nel rispetto delle nostre condizioni d’uso e delle leggi applicabili, compreso lo Stored Communications Act (“SCA”), 18 U.S.C. Sezioni 2701-2712, in base al quale:

  • per obbligare Facebook a rivelare dati essenziali sui propri utenti, tra cui nomi, data di registrazione, dati di carte di credito, indirizzi e-mail e, se disponibile, un indirizzo IP da cui è stato effettuato l’accesso di recente, è necessario che venga emesso un mandato di comparizione valido nell’ambito di un’indagine ufficiale [(ai sensi del Titolo 18 U.S.C., Articolo 2703(c)(2)].
  • per obbligare Facebook a rivelare informazioni specifiche o altri dati relativi agli account, tra cui intestazioni di messaggi e indirizzi IP, in aggiunta ai dati essenziali sugli utenti di cui sopra, è necessaria un’ingiunzione del tribunale, come previsto dal Titolo 18 U.S.C., Articolo 2703(d). Sono invece esclusi i contenuti delle comunicazioni.
  • per obbligare Facebook a rivelare i contenuti memorizzati su un qualsiasi account, tra cui messaggi, foto, video, post in bacheca e informazioni sui luoghi, è necessario che, alla luce di “fondati motivi”, venga emesso un mandato di perquisizione in conformità alle procedure contenute nelle “Federal Rules of Criminal Procedure” o ad altre procedure statali sui mandati di perquisizione equivalenti.

Requisiti per i procedimenti giudiziari internazionali

Rilasciamo dati registrati per gli account solo nel rispetto delle nostre condizioni d’uso e delle leggi applicabili. Potrebbe essere necessaria una richiesta Mutual Legal Assistance Treaty o una rogatoria per ottenere il rilascio dei contenuti di un account. Maggiori informazioni sono disponibili qui: facebook.com/about/privacy/other.

In che modo Facebook collabora con le forze dell’ordine? (Fonte)

Collaboriamo con le forze dell’ordine ove appropriato e nei limiti richiesti dalla legge per garantire la sicurezza degli utenti di Facebook. Potremmo rivelare informazioni per adempiere a citazioni, ordinanze o richieste di altro tipo (comprese questioni penali e civili) se abbiamo ragione di ritenere che ciò sia richiesto dalla legge. Tali richieste possono provenire anche da giurisdizioni esterne a quella degli Stati Uniti, se abbiamo ragione di ritenere che ciò sia richiesto dalla legge locale della giurisdizione in questione, possono riferirsi ad utenti che rispondono a tale giurisdizione e devono essere conformi agli standard internazionali di ampia accettazione. 

Potremmo condividere le informazioni anche se abbiamo ragione di ritenere che ciò sia richiesto ai fini della prevenzione di frodi, attività illecite o danni fisici imminenti, o ancora per tutelare noi stessi e gli utenti da eventuali violazioni della nostra Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità da parte di altri individui. In quest’ottica, potremmo condividere informazioni con aziende, avvocati, tribunali o altri enti governativi

Aggiornamento

L’edizione OnLine di Panorama riporta con ampia risonanza una notizia che metterebbe in discussione quanto scritto qualche giorno prima.
Si fa riferimento ad un link che permetterebbe a qualsiasi agente di pubblica sicurezza di accedere ai dati di Facebook. La pagina è questa ed è nota da sempre.

Permette di richiedere l’accesso ma è ben specificato sotto che:

Warning: Requests to Facebook through this system may be made only by governmental entities authorized to obtain evidence in connection with official legal proceedings pursuant to Title 18, United States Code, Sections 2703 and 2711. Unauthorized requests will be subject to prosecution. By requesting access you are acknowledging that you are a government official making a request in official capacity. 

Esattamente quanto affermato prima: ci vogliono le opportune autorizzazioni.

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