Tools per l’Università 2.0

Ho iniziato a rendere disponibili on line, gratuitamente e in forma completa, lezioni, dispense e materiali didattici a partire dall’anno accademico 1993-94. Da allora ho utilizzato di volta in volta strumenti diversi prima con gruppi limitatissimi e poi allargandoli all’intera aula.
Avevo bisogno di strumenti in grado di operare con un gran numero di contribuenti perché ho avuto anche classi con 400 studenti ed era necessario che ognuno avesse la giusta attenzione, in aula e on line. Ho cercato tools che potessero essere facilmente disponibili per gli studenti e completamente gratuiti. Strumenti inoltre che avessero un tasso di advertising sopportabile.
Sono partito dalla disponibilità in FTP dei documenti (la maggior parte in formato TXT e in PDF) per poi arrivare a soluzioni più ricche.
Ho utilizzato per molto tempo come strumento di consegna delle esercitazioni un blog aperto appositamente su Blogger. In questo modo creavo un profilo autore per ogni studente che poteva autonomamente effettuare la consegna entro le scadenze previste. Blogger infatti provvedeva a definire con precisione anche la data e l’ora della consegna evitando ogni possibile discussione. Il limite di blogger era che i contributors non potevano essere un numero maggiore di 100. In questo caso le soluzioni erano due: aprire più blog (ma questo avrebbe reso quasi inservibile il sistema) o dare a più studenti la stessa e-mail e la stessa password. In questo caso però si deresponsabilizzavano e si rischiavano anche contenuti non consentiti. In realtà le cose sono andate meglio del previsto e con migliaia di studenti coinvolti non c’è stato nessun caso di abuso dello strumento.

Nel corso degli ultimi quattro anni ho puntato quasi tutta la disponibilità didattica sui social network sperimentando anche soluzioni diverse. Devo dire che l’unica soluzione che permette di avere la confidenza degli studenti e nessuna grana per la registrazione e validazione dei partecipanti è Facebook.
In questo caso ho creato per ogni corso e per ogni anno un gruppo (aperto o chiuso a seconda delle necessità).
Fondamentale è stato comunque disporre sempre di un blog nel quale riassumere tutti i materiali disponibili.
Per quanto riguarda la raccolta di informazioni (autovalutazione della conoscenza iniziale, disponibilità di sistemi operativi, ecc.) utilizzo Google Documenti Modulo grazie al quale mi è facile costruire dei form che sono poi disponibili in tempo reale in formato di foglio di calcolo. In questo modo posso incrociare i dati forniti dalla segreteria unendo i campi attraverso la chiave costituita dai numeri di matricola.
Il Google Documenti Modulo lo utilizzo anche per un sondaggio anonimo sulla qualità della docenza. Si tratta in genere di una dozzina di domande che riguardano diversi aspetti della didattica e della percezione che hanno gli studenti della somministrazione delle lezioni. Questo mi è utilissimo per tarare le lezioni e per costruire un archivio di modelli di apprendimento degli studenti stessi.
I podcast li utilizzo in maniera intensiva e in particolare per registrare gli interventi degli ospiti o per rendere disponibili alcune lezioni. Di norma i podcast vengono sia integrati nella pagina del blog che resi disponibili nella cartella di DropBox.
Ho verificato come i podcast siano particolarmente graditi agli studenti e che procedano all’ascolto o al download praticamente tutti.
La condivisione dei link degli argomenti affrontati a lezione e degli approfondimenti (letture, video, interazioni) li affido di norma a dei feed RSS che realizzo con degli aggregatori. A questo scopo utilizzo intensamente Google Reader in cui ho creato delle cartelle che sono pubbliche per gli studenti. In questo modo quando aggrego i documenti in fase di predisposizione delle lezioni completo anche la fase di publishing verso gli studenti.
Devo sottolineare come gli studenti stessi, almeno quelli che hanno compreso il metodo didattico, siano fortemente partecipativi e segnalino essi stessi contenuti e link.

Più di recente ho iniziato a condividere, in forma chiusa per classe, anche materiali più pesanti come video, podcast, ecc. Per questo mi servo di cartelle specifiche e condivise di DropBox. lo spazio base di 2 GB lo considero sufficiente per la distribuzione dei materiali didattici.
Va sottolineato che anche in questo caso gli studenti sono essi stessi protagonisti perché postano all’interno materiali, documenti e video che trovano in rete o che creano loro stessi.
Le presentazioni le posto tutte su SlideShare in modo che lo studente le abbia giù disponibili fin dal momento della lezione e possa fare anche le proprie annotazioni.
Twitter è invece il grande assente. Lo utilizziamo solo in occasione dei BarCamp che periodicamente organizziamo ma dal punto di vista didattico è pressoché inesistente. Un altro problema è che Twitter è quasi sconosciuto agli studenti, non ne hanno l’account e non avrebbero quindi la confidenza di utilizzarlo periodicamente.
La maggior parte delle informazioni viene condivisa con gli studenti attraverso Facebook .
Quando si tratta invece di informazioni importanti (orari delle lezioni, consegna delle esercitazioni, orari degli esami, ecc.) utilizzo oltre alla bacheca di Facebook anche una e-mail diretta a ogni singolo studente.
In questo modo ho la certezza che l’informazione è arrivata.
Molti mi chiedono perché non utilizzi dei forum per la gestione delle discussioni degli studenti.
La risposta è semplice: l’accesso a Facebook è pressoché quotidiano per oltre l’80% degli studenti che frequentano i miei corsi. Per questo motivo si trovano a gestire le informazioni del corso, attraverso il gruppo, esattamente nella stessa piattaforma senza necessità di iscriversi, ricordarsi indirizzi, password.
Ho sperimentato i forum ma gli studenti non entravano quasi mai e solo se fortemente sollecitati. Cosa che non avviene nel caso del più popolare e confidenziale Facebook.
Ho invece completamente escluso dalla sperimentazione tools di instant messaging (come Skype o Windows Live Messenger) perché presentano una serie di svantaggi. Il primo è la necessità di essere sincroni, cosa che accade raramente. Il secondo motivo è che la comunicazione è solo uno a uno e non serve al resto della classe. Il terzo motivo è che non ha una buona cronologia condivisibile con altri e pertanto si rischia di dover ripetere le stesse cose.