La luce e i suoi percorsi passionali

Il convegno IUAV La luce e i suoi percorsi passionali, promosso dall’Unità di Ricerca LISaV, che avverrà il 14/15/16 giugno 2012 nella sede della Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia) fa seguito ai convegni Estetiche del Camouflage, Diafano, I lati del volto, e Nerezza del nero, che hanno interrogato il visibile a partire dalle sue condizioni limite.

In che modo la luce, segno per antonomasia di visibilità, può inscriversi coerentemente in una riflessione sulla percezione di configurazioni incerte, problematiche, non stabilizzate? In che modo può essere un operatore di disturbo, invece che di rivelazione? La luce accecante, infatti, non solo è intimidatoria, ma toglie visibilità. Esiste invece una luce narrante che, a fatica, si fa strada nell’ombra, una luce che vagamente brilla attraverso i suoi interstizi, che dissemina macchie luminose e chiare nello spazio della notte votato al nero e che molto ha da dirci sulle passioni, incertezze, avanzamenti e arresti sperimentati nelle sue avventure di percorso. “Ma lo sai che nei grandi spazi interstellari la luce viaggia al buio?- dice Luigi Malerba in Fantasmi romani – Nel vuoto la luce scompare mentre il suo viaggio continua velocissimo. Diventa luce solo quando incontra un corpo solido, un pianeta o un asteroide.”

Dentro il buio, l’individuo illumina la zona che lo interessa. Il buio tuttavia resta legato a ciò che non è ancora svelato e forse non dovrà mai esserlo. Se il buio è infinito, la luce circoscrive, taglia, ritaglia, sfuma, crea percorsi, traiettorie. “Il progresso tecnologico – dice Mauri –  ha inventato il giorno artificiale, il giorno infinito. È stata una battaglia lunga contro la tenebra che prima era appena scalfita dalla fiamma del fuoco o dalla luce esigua di una candela, che tremolando rendevano spesso ancora più suggestiva e terribile la tenebra circostante”.

Contro una visione omologante, appiattente e dispotica della luce, il convegno La luce e i suoi percorsi passionali s’interroga sul modo in cui oggi la scienza, l’arte, il cinema, l’architettura e il design, siano tornati a mettere in scena queste origini oscure della luce e come questa si muova ai margini del buio. Se l’illuminazione prodotta dal sole tende a rendere tutto omogeneamente visibile, diversa è la situazione della luce prodotta da una fonte artificiale. Il compito della luce è quello di far emergere dalle tenebre il visibile, attribuendogli valenze diverse. La luce dà voce solo ad alcune parti: evoca, seleziona, configura, dinamizza lo spazio rendendolo eterogeneo, caratterizzato da morfologie talvolta discordi. La luce trova la sua significazione per differenza. Di qui, alcuni interrogativi. Quali altri modelli di propagazione luminosa, oltre quella diretta, per rifrazione, per diffrazione, per riflessione oggi,attraverso l’arte e il design si possono ipotizzare? Nel passaggio della luce da naturale e diffusiva ad artificiale e locale, cosa cambia in relazione all’osservatore/utente? Dal punto di vista estetico? Emotivo? Ergonomico? In che modo la valenza selettiva della luce crea percorsi cognitivi all’interno di allestimenti o opere d’arte? Si può parlare di polisensorialità della luce? Essa è capace oggi di suggestionare altri sensi oltre la vista? In che modo la luce fa sentire l’umidità dell’aria, la freschezza dell’acqua, il tepore della fiamma, il moto del vento? Cos’è la luce nera? Nel complesso dialogo fra luce e ombra, in che modo entrambe sono “solco” e“traccia” l’una dell’altra? In che modo l’arte e il design oggi raggiungono il centro oscuro della luce?

Abbassiamo dunque la luce per parlare di luce. Altrimenti potrebbe accadere che malgrado tutto una splendida luce, un’incandescenza, possa essere portatrice di distruzione. “In questo senso” – come dice Claudio Parmiggiani, “siamo tutti bambini scottati”.

Patrizia Magli

Scadenze

Gli abstract (non più di 1.000 battute), insieme ad una propria breve biografia, dovranno essere inviati all’attenzione di Eva Ogliotti, all’indirizzo mail: laluce.convegnoiuav@gmail.com entro e non oltre sabato 31 marzo 2012.

Contatti  laluce.convegnoiuav@gmail.com

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